Nuova
Ad iniziare da Isaac Karabtchevsky, la cui simbiosi con la partitura è totale. Di bocca in bocca, quindi di bacchetta in bacchetta, queste opere sedimentano una maniera interpretativa alla cui inerzia non si sottraggono neppure i direttori madrelingua. Si potrebbe dire che Karabtchevsky colora, sfuma, dissolve, fraseggia con grande portamento e nobiltà . Ma più semplicemente Karabtchevsky «sente» questa partitura, e ne trasmette tinta e respiro come fibra delle sue nervature più intime.
Carlo De Pirrodi, Nuova
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