La Stampa
Pur così distante dall’orchestra, il coro, non ha mostrato nessuna incertezza di sincronia; merito indubbio della grande esperienza di Isaac Karabtchevsky, il quale ha inserito l’orchestra fra i personaggi protagonisti dell’opera: in un teatro di idee e di sentimenti come quello beethoveniano molte cose si rappresentano lì, fra gli strumenti, con concreta immediatezza.
Giorgio Pestelli, La Stampa
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